Strati di Luce: gli Oled

by - novembre 22, 2009


Nel giro di pochi anni, per la gioia dei designer e degli architetti, le tradizionali fonti di luce potrebbero essere soppiantate (per ora, integrate...) con schermi piatti pieghevoli e fogli di plastica luminosi.
Tutto ciò grazie alla tecnologia Oled (Organic Light Emitting Diode ovvero diodo organico ad emissione di luce).
Questo specifico tipo di LED, a base organica, sono composti da strati di polimeri elettroluminescenti, come il polifluorene e il polifenilene-vinilene, dove le molecole sono composte da carbonio, da cui la definizione di organico.
A causa della natura monopolare di questi strati di materiale organico, che conducono corrente solo in una direzione, comportandosi in modo analogo a un diodo, questi emettono luce se sottoposti a corrente elettrica; di qui il nome di O-LED, per similitudine coi LED.
Gli schermi OLED, presentano numerosi vantaggi rispetto all'illuminazione tradizionale: non avendo bisogno di essere retroilluminati, presentano una luminosità maggiore e possono essere guardati da qualsiasi angolazione.

Di solito, gli strati organici sono in grado di emettere solo luce bianca, ma con opportuni drogaggi (di composti elettrofosforescenti) è possibile renderli in grado di emettere luce rossa (drogante fluorescente a base di perilene dicarbossammide), verde (cumarina) o blu (β - DNA) (RGB): essendo questi i colori primari, è possibile combinarli per produrre tutti i colori dello spettro visibile, in modo analogo a quanto accade in qualunque display a colori: ogni punto di un'immagine è costituito da 3 microdisplay affiancati, che producono luce rossa, verde e blu; visto da lontano, ogni elemento composto da tre microdisplay appare all'occhio umano come un singolo punto, il cui colore cambia secondo l'intensità della luce di vari colori emessa dai singoli microdisplay.
La Universal Display Corporation, tuttavia, ha recentemente annunciato di aver realizzato un differente tipo di display, in cui i tre microdisplay di ogni elemento sono sovrapposti anziché affiancati, il che permette un notevole incremento della risoluzione.
Un display OLED è composto da vari strati sovrapposti: su un primo strato trasparente, che ha funzioni protettive, viene deposto uno strato conduttivo trasparente che funge da anodo; successivamente vengono aggiunti 3 strati organici: uno per l'iniezione delle lacune, uno per il trasporto di elettroni, e, tra di essi, i tre materiali elettroluminescenti (rosso, verde e blu), disposti a formare un unico strato composto da tanti elementi, ognuno dei quali formato dai tre microdisplay colorati. Infine, viene deposto uno strato riflettente che funge da catodo.
Nonostante la molteplicità di strati, lo spessore totale, senza considerare lo strato trasparente, è di circa 300 nanometri.

Tuttavia a tutt'oggi la tecnologia OLED presenta ancora dei limiti. Il costo, ancora proibitivo e la durata, a causa di una vita media nettamente inferiore a quella delle tecnologie degli schermi a cristalli liquidi e al plasma già sul mercato.
Infatti, mentre la durata media di pannello LCD o PLASMA (riferito alla vita delle lampade) è di circa 60.000 ore, attualmente la vita media di un pannello OLED è stato al massimo di 5.000 ore.
(Fonte: Wiki)

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